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Golf Castelfalfi: una realtà in un momento difficile

Nonostante il momento complicato per il turismo, Toscana Resort Castelfalfi si pone positivamente in controtendenza e rilancia, ponendo la sua nuova Country Clubhouse al centro dell’attenzione internazionale.

Il Grand Opening dello scorso weekend ha infatti coinvolto e convinto tanti attori importanti del golf italiano e continentale, imprenditori, media e tour operator che, oltre alla passione per il golf giocato, sono il motore del business generato da questo sport.

«Il golf è al centro della nostra realtà e ci permette di prolungare la stagione fino a dieci mesi l’anno», ha detto Gerardo Solaro del Borgo, amministratore delegato di Toscana Resort Castelfalfi e presidente del circolo.

Un club che conta quasi trecento soci, alcuni dei quali a Castelfalfi hanno comprato casa. E qui torna spesso anche gente del posto, che in passato aveva abbandonato queste terre.

«La nostra visione va oltre il concetto di Resort», ha aggiunto il presidente. «Grazie al lavoro svolto con il General Manager Isidoro DiFranco e il sostegno del Sindaco di Montaione, Paolo Pomponi, abbiamo creato una vera comunità, dove pubblico e privato lavorano insieme su obiettivi comuni, una rara sinergia. E molto ancora rimane da fare». La conferma di un pieno appoggio nei prossimi anni è venuta da Eugenio Giani, neoeletto presidente della Regione che per l’occasione ha fatto visita a Castelfalfi, il progetto turistico più importante realizzato in Toscana negli ultimi vent’anni.

Special Guest dell’evento Joe Miller, World Long Drive Champion 2010 e 2016, che ha incantato gli ospiti con i suoi colpi incredibilmente lunghi.

La Clubhouse da poco inaugurata racconta una storia in continua evoluzione e un percorso di crescita che, a partire dal 2007, ha visto valorizzata una tenuta di 1100 ettari a un’ora da Pisa e da Firenze. La firma quella di TUI, l’operatore turistico tedesco più importante al mondo, che in questo evento è stato rappresentato da alcuni membri del consiglio, che hanno voluto così testimoniare il continuo impegno del gruppo in questo progetto.

Sostenibilità e rispetto della tradizione hanno guidato il recupero di un borgo medievale, del suo castello e dei tanti casali, così come la completa riprogettazione di buche che già esistevano, trasformate in un moderno layout. Poi un hotel di charme dal recupero di un’antica tabaccaia, quindi una proposta di soggiorno cinque stelle con le camere de Il Castelfalfi che abbracciano dall’ alto la Tenuta e il golf.

Nel senso della continuità ha preso forma la Clubhouse, nuovo punto di riferimento per i soci del circolo e per chi gioca, ma anche sosta glamour e informale per tutti gli ospiti proprio al centro della Tenuta: una moderna Country House dove si è accolti da comodi divani, grandi vetrate, una terrazza verde affacciata sul campo e una cucina di alto livello.

Intanto nel 2019 per Castelfalfi è arrivato il riconoscimento di Best Golf Resort, in occasione degli World Luxury Hotel Awards 2019. Già si giocava tra queste colline alla fine degli anni Settanta.

Poi il nuovo corso dettato da TUI e il progetto di un moderno layout affidato agli architetti Moroder e Preißmann, che nel 2010 hanno regalato al Resort le 18 buche del Mountain Course (par 72, 6.351 metri) e, un anno dopo, le nove del Lake Course (par 37, 3.171 metri). «Del vecchio tracciato è rimasta solo la direzione di alcune buche. Abbiamo potuto spaziare su un’area di 275 ettari, con una natura molto ricca e varia che abbiamo assecondato con pochissimi movimenti terra», parole di Wilfried Moroder.

Carattere forte quello del Mountain, dove si gioca sempre in vista del castello tra boschi, ulivi e vigneti; dove in un continuo saliscendi, con i piedi mai in piano, si alternano colpi di grande soddisfazione giocati dall’alto con scorci impagabili, ad altri che preoccupano quando la buca si arrampica sulla collina. Strategia e fantasia le doti da mettere nella sacca.

Più dolci i pendii del Lake e più aperte le sue buche, dove è l’acqua a entrare in gioco più spesso, con i canneti che fanno da sfondo ad alcuni green.

L’approccio alla cura del campo non è da meno in termini di sostenibilità a quello dell’intera Tenuta. Gestione attenta delle risorse idriche, del riciclaggio e dello sviluppo di energie rinnovabili hanno visto da subito Castelfalfi impegnato nel programma OnCourse® della Golf Environment Organization, che gli è valso ilGEO CertifiedTM, eco-etichetta che è sinonimo di sport di qualità in tutto il mondo.

La nuova Club House, era un casale diroccato tra i più antichi della Tenuta, dove un tempo si faceva il vino: oggi il Casale Poggionero – da cui prende il nome anche un pregiato IGT Rosso Toscano della produzione vinicola biologica della Tenuta -ha trovato nuova vita regalando agli ospiti ambienti eleganti e con-temporanei, dove tradizione locale e linee moderne si armonizzano, con soluzioni sostenibili e tecnologia nascosta applicata soprattutto all’efficienza delle risorse energetiche.

Un progetto curato dallo studio di architettura General Planning. Dal giardino o dalla lounge, lo sguardo spazia sulle buche del Mountain Course e sul verde, con grandi vetrate che regalano continuità tra interno ed esterno. Materiali e artigiani locali hanno recuperato toscanità e tradizione: i toni sono quelli caldi del legno di rovere per i grandi tavoli da condividere, del travertino di Rapolano nelle sue nuances naturali per i pavimenti, del ferro nero di Calamina per il bancone bar. Comodi divani capitonné si alternano a sedie di design e sedute in pelle color tabacco, mentre lame funzionali sui soffitti rivisitano le travi in legno della tradizione. L’atmosfera è rilassata, i tempi e le abitudini del golfista rispettati.

La cucina a vista serve rapidamente insalate dove il pomodoro è dell’orto biologico della Tenuta e il pollo ruspante, e poi la panzanella toscana, l’insalata di farro con pesto di avocado, le tartare di pesce e le paste fatte in casa. Nel ricco menù, anche una colazione pensata per i giocatori. Proposte per un lunch veloce, ma anche piatti da assaporare lentamente. Tra le 150 etichette, protagonisti i vini di Castelfalfi.

Tra questi l’IGT Poggionero, un blend Merlot, Cabernet Sauvignon e Alicante: alla nuova Clubhouse ne viene dedicata un’edizione speciale e limitata dell’annata 2017.

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