Carla Gozzi e ho detto tutto!
Capelli chiari e tratti delicati, così mi appare Carla Gozzi.
Emiliana di nascita, dopo la formazione artistica inizia un percorso lavorativo nel mondo del fashion. Per anni “braccio destro” dei nomi più noti del mondo moda come ad esempio Jean-Charles de Castelbajac, Thierry Mugler, Christian Lacroix, Calvin Klein, Mila Schon, Gabriele Colangelo, Yohji Yamamoto ed Ermanno Scervino.
Dal 2009, insieme all’amico fidato e co-conduttore Enzo Miccio, porta sotto i riflettori della rete televisiva Real Time il programma “ Ma come ti vesti?”. Rappresentazione, a volte dai tratti ironici, di un lavoro votato alla formazione che applica il prodotto addosso alla figura umana.
Sono questi gli anni in cui si dedica anche allo sviluppo della sua immagine nel mondo web creando un blog all’interno del quale regala nozioni in pillole del mondo del fashion. Negli anni seguenti l’abbiamo vista impegnata non solo nelle conduzioni di varie format sempre basati sul tema dell’immagine che proponiamo quotidianamente al prossimo ma anche nella realizzazione di libri “Ma come ti vesti?” Regole, trucchi e suggerimenti per non sbagliare mai il look”, ed. Rizzoli, fino a “Guardaroba perfetto. Regole e consigli su misura per kids & teen dagli 8 ai 14 anni”, ed. Rizzoli che definiscono dei criteri da seguire senza eccedere con terminologia dedicata al settore e senza denigrare le differenze che
caratterizzano la figura umana.
Nel 2011 apre a Reggio Emilia la Carla’s Academy, un centro all’interno del quale promuove, mediante corsi di formazione, l’insegnamento del buon gusto. Con gli anni ha saputo regalare uno spaccato di perfezione impeccabile a signore dalle quotidianità diverse, mettendo in risalto il lato femminile e principesco che ci caratterizza mantenendo sempre quella sana curiosità verso uno degli argomenti a volte considerato padre della frivolezza ma che riesce a determinare, se poco considerato, la riuscita o meno di una nostra aspettativa.
Come nasce il personaggio pubblico Carla Gozzi?
In realtà non c’è un momento particolare in cui nasce il “personaggio Carla Gozzi” o forse sono io che non lo associo a un momento particolare. Ho sempre amato l’arte, alla fine dei miei studi artistici ho iniziato a lavorare con in testa l’idea di diventare stilista ma la verità è che come compagni di viaggio avevo persone più talentuose di me e per questo motivo ho scelto altro. Oggi il tuo nome individua un personaggio ed un lavoro, ma prima di questo momento ci sono state difficoltà che ti hanno fatto pensare “adesso
mollo tutto?”
Le difficoltà sono il pane quotidiano di molte attività, di tutte le attività. Dopo gli studi artistici ho iniziato il mio percorso dalla base. Ho imparato a costruire un cartamodello. Ho vissuto gli inizi soprattutto con la curiosità e la voglia d’imparare. In seguito ho scelto di guidare i direttori artistici nel processo creativo, Max Mara per esempio oppure Colangelo o ancora Calvin Klein. Con ognuno ho vissuto un’esperienza di lavoro diversa, delle volte non facile ma costruttiva per questo motivo posso dire che non ho mai
pensato di mollare ma solo di crescere.
Definizione di Stile secondo te…
Lo stile è qualcosa di estremamente personale, può essere influenzato dal proprio vissuto. Io subentro come Style Coach appunto perché in alcuni momenti della vita può esserci un cambiamento che può essere determinato da situazioni estranee alla nostra volontà oppure perché senti che è arrivato il momento “dell’adesso o mai più”. Io faccio riflettere le persone “sul perché di quel cambio” e sulla destinazione che vogliono raggiungere al fine di realizzare insieme quella metamorfosi che porta ad una delle domande più importanti, cosa pensavi da fare da grande?
Dai programmi tv agli eventi social, sempre sotto i riflettori e non ti abbiamo mai vista perdere la pazienza. Qual è il segreto per mantenere un self control così forte?
Io sono così di carattere. Non nego che la palestra fatta accanto ai grandi della moda ha portato i suoi frutti. Ho capito che se vuoi davvero ottenere il miglior risultato in situazioni difficili devi cambiare il tuo modo di vedere le cose.
Cerco sempre di capire chi ho davanti, di trovare il lato buono di quello che sta succedendo al fine di portare a mio favore situazioni a volte sgradevoli.
Puoi vantare collaborazioni con grandi stilisti del panorama internazionale, quale di questi ti ha dato più soddisfazione?
Yohji Yamamoto, non posso dimenticarlo. La comunicazione con lui è stata una sfida dalle grandi soddisfazioni. Lui parlava poco inglese ed io poco giapponese, comunicava facendo origami con la carta oppure andava al manichino e iniziava a modificare le parti che, a suo vedere, erano poco adatte al “messaggio” che doveva dare al prodotto finito. Stando a contatto con lui ho sviluppato la capacità di capire guardando.
Chi secondo te lascerà un segno del tutto italiano nella moda?
Nel corso del tempo abbiamo avuto molti nomi che sono rimasti indelebili, se adesso mi fermo a pensare ad un nome che resterà identifico Marco De Vincenzo. Lui si, credo che lascerà il segno nel panorama dell’alta moda.