Tema Centrale

IL TEMPO E’ LA VITA ONLINE

A quasi tredici secoli da questa affermazione, di incomparabile profondità, ci interroghiamo ancora sul tempo, imperscrutabile e controverso argomento che fo-menta menti illustri e scienziati per trovare risposte convincenti. Non c’è dubbio, il cambio di rotta è l’incapacità di sostenere il libero arbitrio gestionale del tempo da quando si è trasformato nel peggior nemico di se stesso.Viviamo nella nostalgia del tempo passato messo alla gogna per-ché improduttivo e insignificante e condanniamo a priori il futuro per essere ingestibile e voce passiva del nostro secolo. Ci siamo scordati di vivere il qui ed ora e ci stiamo perdendo nei meandri degli intrighi dell’online che governa le menti più erudite e le più banali. Temo che il tempo sia come l’ultima bombola di ossigeno da condividere con migliaia di persone. C’è chi lo dilania e resta connesso in apnea fino al tramonto del sole, chi al contrario lo teme perché ne ha in abbondanza e ne venderebbe a litri al miglior offerente. Ci sfugge in ogni caso, perché non lo riconosciamo e visto che il tempo è come l’aria impalpabile e invisibile pensiamo non finisca mai, neppure dopo la morte. Come facciamo a quantificare qualcosa che ci sfugge di continuo? Non esiste in realtà un misuratore di aria se non avessimo il respiro che la percepisce, così non esisterebbe il tempo senza il battito delle ore di un giorno o tutte le esperienze che lo de-terminano. Un tempo progettuale non può considerarsi tempo, per quanto abbia la durata di 24 ore, è sempre breve e implica vivere nella programmazione continua disillusa da interferenze costanti gestite dal nuovo padrone del tempo: l’online. Siamo connessi a tempo indeterminato e bramosi di recuperare con voracità gli attimi sfuggiti al controllo dell’online, quando i rumori della vita provocano un risveglio scioccante e ti riportano nel qui ed ora. Viviamo sorretti da un’onda invisibile, trasportati dall’etere a vivere le vite degli altri, provando emozioni che non ci appartengono, bramando successi lontani da noi stessi, provando sentimenti di rabbia per la felicità altrui.L’online è la destra e la sinistra, il bianco e il nero, il dritto e il rovescio, il tutto contrario di tutto in ognuno di noi. E’ un’epidemia globale di automi che si nutrono di mi piace e si alimentano di visualizzazioni ed è la presunta affidabilità dell’esistenza, che promuove o declassa il virtuoso o l’immorale.

E’ il dietrofront delle emozioni condannate alla sconfitta, palesemente inaffidabili rispetto alle aspettative legittime di sentire e provare quali effetti provoca una persona nella vita reale.L’online ha messo sul mercato le emozioni e ha fallito, sono state rimpiazzate dall’ alessitimia, l’analfabetismo emotivo, grande deficit della sfera sentimentale del terzo millennio. Ineguagliabile disastro, forse il peggiore, è il dilagante sentirsi inadeguati, l’avere paura di non essere nessuno se non vivi on line e mentre un tempo lo sprono era vissuto con le sconfitte sul campo, oggi chi si sente solo, si isola di più, paradossalmente creando una vita parallela virtuale che desidera e un destino che non presuppone attese, perché è già programmato e sicuro.Se da una parte a ognuno di noi ha semplificato la vita e mai più vorremmo essere senza wifi, dall’altro ha creato un cambiamento profondo nella società ingestibile e fuori controllo.I veri punti di riferimento sono il passato e le sue certezze, quel“si stava meglio quando si stava peggio” è valido, ma non assoluto come abbiamo visto, questa è la realtà dei fatti.Ci salviamo perché non possiamo pianificare delle esperienze virtuali, le opportunità implicano un nostro coinvolgimento e dobbiamo fare i conti con le nostre potenzialità, cimentandosi con creatività e mettendo in gioco noi stessi in carne e ossa.L’online non è un vero mostro da combattere, è anche la semplificazione dello scorrere del tempo, se sei padrone di te stesso e lo domi come un puledro. Alla fine non posso fare a meno di chiedermi: perché il trend imposto dal Global Wellness Summit per il 2020 punta tutto sulle passeggiate all’aria aperta, la meditazione, gli eventi e le chiacchierate tra amici al bar del proprio paese?

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