Puglia da amare anche con il golf
La Puglia è cosi bella che riesce a fami vacillare, quando devo scegliere di partire per lei o per la mia amata Sardegna a giocare a Golf. Da questo numero inizierò un viaggio alla scoperta del meraviglioso mondo italiano golfistico italiano. Ecco a voi la Puglia, che dà il benvenuto al golf: per i golfisti alla ricerca di nuovi percorsi, sarà una piacevole scoperta giocare tra siti archeologici, monumenti storici e riserve naturali, con la possibilità di assaporare le delicatezze locali e gli eccellenti vini pugliesi.
Il tacco d’Italia può vantare quattro campi a 18 buche e uno a 9 buche, con percorsi molto differenziati quanto a lunghezza, tipologia e difficoltà.
Se decidete di atterrare a Bari allora pensate subito a Bari alto Golf Club, immerso integralmente nel verde della macchia mediterranea, si snoda per 6000 metri tra palme, ulivi secolari e cinque laghi con canne e ninfee. Vario ed adatto per ogni livello di gioco, il campo permette l’utilizzo di tutti i ferri in sacca. Gli ostacoli di sabbia e d’acqua posizionati in modo strategico non rendono punitivo il tracciato e premiano il coraggio e la tenacia. Bari alto Golf Club nasce nel 1997 con lo scopo di costituire un luogo di condivisione della passione per il gioco del golf e al tempo tesso di favorirne la divulgazione nel territorio, non dotato fino a quel momento di strutture tali da consentire il radicamento di questa pratica sportiva. Un lavoro difficile e impegnativo, frutto della collaborazione tra gli architetti Giorgio Ferraris e l’americano William W. Amick. Fu proprio per volere di quest’ultimo, eletto nel 1977 Presidente dell’American Society of Golf Course Architects e recentemente selezionato come Fellow nel ASGCA, che si scelse la “Bermuda Grass” come manto erboso per il campo da golf, l’erba giunse in Italia in container provenienti dalla Spagna e dagli Stati Uniti. Dei due architetti anche la scelta dell’utilizzo di argilla e non di materiali sintetici per l’impermeabilizzazione dei 5laghi che rendono ancora più vario e piacevole il percorso del Barialto Golf Club oltre ad essere la massima espressione di architettura integrata nel verde.
I laghi sono ad oggi dimora di aironi,folaghe e germani che hanno trovato proprio qui il loro habitat ideale.
Sin dagli esordi quindi curato e tutelato l’ambiente rende oggi il Bari alto Golf Club uno dei campi italiani in cui la natura e l’azione dell’uomo hanno trovato reciproci benefici. Qualche giorno a Bari e poi via a immergersi in un sogno, quello del SanDomenico Golf considerato uno dei migliori golf club d’Italia, grazie ad un percorso tra colline e mare che si estende lungo un incantevole tratto di costa, fino a raggiungere l’antica città di Egnathia. Il San Domenico Golf si trova dove la campagna pugliese incontra il blu del mare, perfettamente incastonato tra le pendici della valle d’Itria e il porto turistico di Savelletri.
Caratterizzato da una combinazione di bunker strategicamente posizionati e un intricato design orientato a maestrale, questo prestigioso percorso links disegnato dall’European Golf Design di Londra si snoda attraverso dolci pendii, zigzagando tra ulivi secolari e scorci dell’antica città di Egnathia. Per questo non sorprende si sia affermato come uno dei migliori golf club d’Italia. Il paradiso di ogni golfista ha 18 buche ed è green. Se a questo si aggiunge una vista sconfinata sul mare da ogni buca poi, l’esperienza di gioco sarà ancora più appagante. Disegnato dall’architetto Andy Haggar secondo i più alti standard USGA, il San Domenico Golf è un magnifico percorso mediterraneo di più di 6300 metri con par72 che si snoda lungo la suggestiva costa adriatica. La sua vicinanza strategica al mare aumenta ulteriormente la sfida grazie alla presenza di venti che a seconda della buca giocano come alleati o avversari in campo.
Il percorso è perfettamente integrato nel contesto naturale pugliese: arricchito da ulivi di rara bellezza e punteggiato dai colori e i profumi della tipica vegetazione mediterranea come timo, rosmarino e salvia.
Anche la scelta del manto erboso è studiata a filo d’erba: la bermuda per i fairway,la festuca per i rough, mentre per i green è stata utilizzata la classica varietà pencross. Una superficie veloce unita a pendenze non facili da domare e bunker strategici offriranno a tutti i giocatori il terreno perfetto per una delle sfide di golf più stimolanti. Il campo è stato sede del Campionato Maestri PGAI, dell’Italian PGA Championship, del Grand Final dell’European Challenge Tour e del Campionato Nazionale Open, nonchè di numerosi tornei dilettantistici. Il mio viaggio continua verso il Salento ed è qui la mia grande passione, il Golf Club Acaya, sede di numerose finali della Golfitaliano Cup che si svolgerà anche quest’anno a Ottobre. Immerso in centoventi ettari di vegetazione mediterranea e ulivi millenari, oltre al campo da golf 18 buche il resort offre camere spaziose e confortevoli, una straordinaria SPA di 1200 m2, piscine all’aperto e al coperto, tre ristoranti, tra cui il nuovissimo ed esclusivo ristoranteMasseria San Pietro, inaugurato nel 2017. E un sincero senso di ospitalità, che ha le sue radici nella tradizione del Salento. Acaya Golf & SPA Resort si trova a 50 km dall’aeroporto di Brin-disi, a 15 km da Lecce e a 4 km dal mare. Il Golf Club Acaya viene fondato nel 1996, i lavori di costruzione del campo seguiti dall’architetto Italiano David Mezzacane risalgono al 1998 e verranno ultimati nella primavera dell’anno 2000 con la consegna delle 18buche par 72. L’impianto da Golf, a distanza di quasi dieci anni dalla costruzione, iniziò a mostrare i primi segni di sofferenza: sul manto erboso, sull’impianto di irrigazione e sulla impermeabilizzazione dei laghetti artificiali. Per questo motivo la nuova Proprietà, com-posta sempre da imprenditori leccesi che aveva rilevato il circoloSalentino, decise di rimodellare il percorso e farlo diventare un esempio di nuova cultura golfistica. Di conseguenza, si incaricò lo studio “Hurdzan-Fry”, uno dei principali e prestigiosi studi mondiali di architettura del golf e già vincitore di numerosi premi internazionali, ad effettuare una profonda ristrutturazione tecnica, agronomica e all’integrale rimodellamento del campo per raggiungere un livello di gioco da championship. Per l’erba dei fairways fu scelta una bermuda americana da seme, forte e compatta anche nei tagli più bassi, che tiene conto delle variabili climatiche del Salento e che garantisce un ottimo galleggiamento superficiale della palla per un colpo sempre pulito e netto; ai lati dei fair ways fu seminato un misto di quattro tipi di festuca da lasciare ondeggiare ad altezza naturale. Per la gestione e conservazione delle acque fu costruito un complesso sistema di laghetti e ruscelli, con ricircolo delle acque di raccolta e loro ossigenazione naturale attraverso un sistema di cascatelle: l’obiettivo fu non disperdere nel terreno la raccolta delle acque meteoriche e di scorrimento e conservarle, opportuna-mente filtrate, per il reimpiego nei periodi di massima necessità. Questa imponente opera di ingegneria idraulica al cliente fornirà una gradevolissima colonna sonora e una serie di ostacoli laterali lungo nove delle diciotto buche.
É un percorso fortemente caratterizzato dal vento con cui bisogna “golfisticamente” convivere,quasi fosse un links scozzese e secondo l’arte di cui gli inglesi restano maestri, adeguando direzioni ed altezza di parabola in maniera da sfruttarne le derive godendo delle intelligenze di gioco che il vento – definito da un grande architetto del passato “il più importante ed affascinante degli hazards” – rende piene di fascino.
Dal punto di vista del gioco uno dei principi perseguiti fu quello di realizzare un campo che costituisse un terreno di confronto opportuno e giusto per tutti i livelli di gioco, professionistico o amatoriale, di uomini, donne e juniores. Preservare, quindi, l’approccio egualitario del golf, che è uno dei principi storici del sistema“democratico” degli handicap, e far utilizzare al giocatore tutti e quattordici i ferri e legni che si porta nella sacca. Ho voluto lasciare per ultimo in questo racconto, un percorso davvero intrigante,bello a pochi passi da Taranto il Golf Club Metaponto Immerso nella bellissima campagna meta pontina, antica terra agricola, e a due passi dalle lunghe spiagge di sabbia della costa jonica è situato il Golf Club Metaponto, luogo in cui sport, comfort e natura si conciliano perfettamente. Nato nei primi anni del 2000 il campo da golf è stato ricavato dalla conversione di un’azienda agricola di80 ettari in un percorso da 18 buche da campionato, lungo 6284metri, par 72, SR 130. Disegnato dall’architetto Marco Croze, presenta un tracciato molto aperto con fair ways larghi e green ondulati, ed è frammezzato da bunker e laghetti che rappresentano avvincenti sfide. Le prime buche sono ritagliate tra il verde degli agrumeti mentre le altre sono dominate da olivi posizionati strategicamente. Sede per diversi anni dell’International Tessali Metaponto Open di Puglia e Basilicata, prestigiosa tappa del ChallengeTour, oggi il circolo rappresenta un’importante realtà sportiva nel panorama golfistico nazionale ed internazionale oltreché un riferimento per i giocatori provenienti non solo dal territorio lucano e pugliese ma anche dalle vicine regioni di Campania e Calabria,che annualmente frequentano il campo pratica e il percorso oltre agli ospiti visitatori che soggiornano nell’elegante foresteria della Club House. Dall’accoglienza familiare e riservata, l’antica masseria aziendale è stata trasformata in elegante Club House dove è possibile pernottare in una delle 5 camere, ognuna dedicata ad un grande golfista, per un totale di soli 10 posti letto esclusivi. Il Golf Club Metaponto offre ai suoi ospiti la possibilità di giocare a golf tra il verde di agrumeti e ulivi secolari oltre a farvi conoscere i Sassi di Matera, la Magna Grecia e la terra di Basilicata in modo esclusivo e originale. Fermatevi qui qualche giorno, ne varrà la pena. Il golf in Puglia è un’esperienza davvero unica, una sensazione di completo relax con questo popolo straordinario.
By Donato Ala