Viaggiatori senza identikit
Il Belpaese è mèta privilegiata di un viaggiatore senza identikit perché il viaggio è un’esperienza che risente dello spirito del tempo. Il viaggiatore riparte, i suoi ricordi alimentano il mito. Bellezza dei luoghi, temperature docili, città disseminate di statue. Colori, odori, sapori, usi e costumi, diventano resoconti fiabeschi e modi dire.
Gli italiani mangiano sempre e se non mangiano parlano di cibo.
Tra i modi dire – che sono le parole a farci sognare le cose – molti sul cibo e sul vino. Oggi, il turismo enogastronomico interpreta il mito per chi vuole assaporare la nostra tradizione.
Firenze e la Toscana offrono percorsi ineguagliabili.
Residenze storiche convertite in strutture di ospitalità o architettura contemporanea per attività centenarie. Corsi di cucina? Al Belmond Villa San Michele.
Con la facciata attribuita a Michelangelo e i giardini all’italiana, è uno degli alberghi più affascinanti d’Europa e Napoleone lo scelse come quartier generale italiano. Monastero nel 1400, ha mantenuto le piccole porte di legno e le serrature metalliche delle camere, una volta celle dei monaci.
Straordinarie esperienze di degustazione? Toscana Wine Architecture è un circuito di cantine d’autore realizzate da maestri dell’architettura. La Cantina Antinori nel Chianti Classico, a basso impatto ambientale e alto risparmio energetico, è invisibile dall’esterno se non per due lunghe fenditure che tagliano la collina, segno distintivo la scenografica scala elicoidale che collega i 3 piani della struttura. Magica. Scende nelle viscere della terra e del tempo sino al 1385*, sale virtualmente all’infinito, nel futuro.
Nota: 1385 – inizio della produzione vinicola degli Antinori